Raccomandazioni sull’aiuto medico a morire

Gruppo di lavoro “Un diritto gentile”, La richiesta di aiuto medico a morire: raccomandazioni sul ruolo dei comitati etici e delle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale.

DOCUMENTO APERTO ALL’ADESIONE

Il testo qui presentato intende rivolgersi ai comitati etici e alle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale per proporre alcune raccomandazioni sull’esercizio delle funzioni loro attribuite da parte della Corte costituzionale, con la sent. n. 242 del 2019 (c.d. caso Cappato) quando la persona malata richieda un aiuto medico a morire. Il documento si propone, in particolare, di valorizzare il ruolo sostanziale dei comitati etici all’interno delle strutture pubbliche, rispetto alla “tutela dei diritti e dei valori della persona”, con riguardo alla situazione di particolare vulnerabilità in cui si trovi la stessa.

Il testo costituisce il risultato di una riflessione avviata all’interno del gruppo di lavoro “Per un diritto gentile” a seguito dell’intervento della Corte sull’art. 580 del codice penale in materia di “aiuto al suicidio”. Le Raccomandazioni, nate nell’ambito di un gruppo di lavoro costituito da una ventina di esperti e professionisti di diverse discipline, e coordinato da Lucia Busatta, Luciano Orsi e Mariassunta Piccinni, sono anche frutto dell’esperienza diretta di alcuni dei componenti che, in qualità di membri di comitati etici o in quanto nominati nell’ambito di commissioni tecniche da parte delle strutture sanitarie, sono stati chiamati a confrontarsi con tali richieste.

Il testo propone alcune considerazioni condivise dai proponenti nella forma di 7 Raccomandazioni dirette alle strutture sanitarie pubbliche e agli organi coinvolti nella procedura e 3 Raccomandazioni specifiche rispetto all’ascolto e alle risposte da fornire alla persona che richieda l’aiuto al suicidio. I principi di riferimento sono così riassumibili: i) la centralità della persona che chiede l’accesso a una procedura di aiuto medico a morire; ii) l’importanza di poter contare su procedure chiare e trasparenti che consentano di gestire le richieste di aiuto medico a morire; iii)la necessità che le procedure siano il più possibile uniformi, a garanzia dell’esigenza, anche costituzionalmente rilevante, della parità di trattamento dei cittadini su tutto il territorio nazionale; iv) l’importanza di chiarire la distinzione tra il ruolo delle strutture sanitarie del servizio pubblico competenti a esaminare la richiesta della persona ed il ruolo dei comitati etici.

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